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mercoledì 9 luglio 2014

L' ESAME DI STATO PER L'ABILITAZIONE ALLA PROFESSIONE DI PSICOLOGO

L'esame di stato per l'abilitazione alla professione di psicologo rappresenta un ostacolo che si frappone tra il tirocinio post-lauream con cui si chiude in qualche modo " i ponti " con l'università e la professione vera e propria.
E' un momento che racchiude forti aspettative, ansie per le prove ma soprattutto per la mole di studio indefinita, ciò che mette preoccupazione a volte è il non sapere neppure di cosa tratteranno le diverse prove che caratterizzano l'esame di stato e poiché ci troviamo senza a volte libri di riferimento, ci sembra di venir catturati da un panico dal quale è difficile uscire.
Proviamo a definire un po' meglio le caratteristiche dell'esame di stato.
L'esame di stato per l'abilitazione alla professione di psicologo può essere effettuato in diverse sedi universitarie, la scelta della sede può essere il risultato di diversi fattori: la sede può essere la stessa o diversa da quella in cui ci siamo laureate, può dipendere dal tempo che intercorre da una prova ad un'altra, dal tipo di orientamento che un Università può avere rispetto ad un altra, o si può basare su dei miti che si trasmettono da generazione in generazione si parla infatti di sedi in cui l'esame può risultare più facile o più difficile ( non entrerò in merito a questa discussione).
Sicuramente l'esame di stato richiede grande impegno, ma il percorso se affrontato nella giusta maniera porta con sé anche soddisfazioni, ampliamento di conoscenze e capacità di concretizzare la mole di conoscenze psicologiche apprese negli anni in qualcosa di più concreto ( imparando la stesura dei progetti in psicologi, una eventuale modalità di lettura di un caso clinico,ecc).
La prima prova dell'esame di stato consiste nella stesura di un tema riguardante un argomento di Psicologia Generale, che verrà estratto il giorno stesso della prima prova su tre scelti dalla commissione giudicatrice.
Il tema solitamente può riguardare un tema di Psicologia Generale ,Psicologia dello Sviluppo o Psicologia Sociale.
Solitamente la Commissione richiede di sviluppare dei punti : definizione generale dell'argomento, principali autori di riferimento di una o due teorie che si vogliono approfondire in merito all'argomento ( esempio esce l'apprendimento definisco il condizionamento classico), un esperimento che vada a validare l'ipotesi dei ricercatori, eventualmente test per misura il costrutto di cui stiamo parlando, un ambito applicativo riferito alla teoria approfondita.
Il tutto deve essere il più possibile coerente.
Consiglierei quindi di studiare stendendo già dei temi in cui seguite la seguente scaletta in modo da procedere per ordine e in maniera organizzata, ovviamente approfondite più di una teoria per argomento seguendo sempre la scaletta, per far questo affidatevi a dei buoni manuali di Psicologia Generale che magari avete già utilizzato all'Università, approfondendo anche su libri specifici all'argomento in cui vi siete concentrati.
questa può essere una modalità , ma ognuno ha un proprio metodo personalizzato.
La seconda prova riguarda la stesura di un progetto in psicologia, che può essere sia un progetto di sostegno , che di prevenzione o di riabilitazione e può riguardare anche qui diversi ambiti sociale, clinico o evolutivo, del lavoro.
La stesura del progetto segue diverse linee: analisi del contesto o premessa, obiettivi generali e specifici, destinatari diretti o indiretti, modello teorico di riferimento con rispettiva metodologia utilizzata, fasi, tempi e attività, risorse economiche e umana utilizzata, limiti e vincoli, costi, valutazione ex ante, in itinere ed ex post.
In commercio si trovano diversi manuali che spiegano cos'è e come si stendono i progetti in psicologia o manuali in cui vengono riportati esempi concreti di progetti.
Anche qui se non sapete cosa sia un progetto bisogna prima andare a recuperare le lacune, poi avventurarsi nella stesura di diversi progetti, seguendo dei modelli che troverete su libri in commercio o imparare leggendo più progetti possibili che si possono trovare anche su internet.
La terza prova richiede allo studente la capacità di effettuare un ipotesi diagnostica di un caso clinico proposto che può essere un caso clinico adulto uno di infanzia e uno dell'ambito lavorativo, a volte viene presentato anche uno neuropsicologico tra cui scegliere.
Ciò che viene richiesto è la capacità di effettuare un ipotesi diagnostica sulla base di dati presentati dal caso in questione che logicamente sono insufficienti per fornire una diagnosi.
Quindi si analizzano i dati presentati, si effettua un ipotesi diagnostica principale e altre ipotesi che chiameremo secondarie, sempre se richiesto dal caso, si richiederà un approfondimento dei dati mancanti attraverso un colloquio clinico o l'utilizza di test psicologici specifici per l'ipotesi di diagnosi in questione, e si procederà con un indicazione sempre ipotetica di una psicoterapia specificando il tipo e gli obiettivi che eventualmente ci si può proporre o qualora un approfondimento psichiatrico della situazione se fosse necessario o un collaborazione con altre figure specialistiche qualora fosse necessario.
L'ultima prova al contrario delle precedenti è una prova orale, riguardo il Codice Deontologico degli Psicologi Italiani, si richiede di commentare il contenuto di un articolo del codice e si racconta la propria esperienza di tirocinio post-lauream, soffermandoci non tanto a descrivere minuziosamente quale sia stata l'attività a cui abbiamo assistito supervisionati dalla nostra tutor, ma specificando cosa tale esperienza ci ha lasciato di professionalizzante. 
Spero di avervi chiarito un po' le idee, come si suol dire " in bocca al lupo"!
 





 

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