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sabato 14 giugno 2014

QUANDO LA PAROLA CANCRO FA PAURA

Il cancro si caratterizza come un evento stressante cronico che arriva all'improvviso nella vita della persona, il cosiddetto "fulmine a ciel sereno", fino al giorno prima conducevamo magari una vita normale ricca di impegni e di idee, ed oggi quello che ci sembrava essere un futuro ricco di progetti sembra perdere il suo valore.
Affrontare il cancro significa trovarsi di fronte alla paura della morte, è qui che siamo chiamati a mobilitare tutte le nostre risorse interne migliori al fine di ricercare un nuovo adattamento e un nuovo equilibrio che è possibile, riuscire ad accettare questo evento nella nostra vita per poterlo fronteggiare coraggiosamente, come dei veri guerrieri.
La malattia neoplastica non riguarda solo il singolo individuo, ma essa si colloca nelle relazioni familiari come un evento incomprensibile, incontrollabile e imprevedibile, richiede e spinge la famiglia a riorganizzarsi a dare nuove priorità, e richiede numerosi e dolorosi traslochi emotivi.
Le reazioni di fronte alla diagnosi della malattia sono molteplici: c'è chi si chiude nel proprio dolore, chi invece coglie tale momento per mettersi a contatto con le parti più profonde di sé più autentiche , che nella vita routinaria di tutti i giorni viene trascurata, altri che diventa i più attenti dottori di se stessi si informano sanno tutto del loro problema e ne sono i protagonisti , o altri ancora che sembrano essere più preoccupati da altre vicissitudini familiari piuttosto che da quello che apparentemente potrebbe essere considerato il loro problema.
Il sostegno psicologico può diventare quello spazio in cui riscoprire il valore del tempo presente da vivere per sé e insieme ai propri cari, in un' occasione di ascolto empatico, consapevolezza e crescita personale.

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