ferrantejessica@icloud.com

Nome

Email *

Messaggio *

martedì 27 maggio 2014

" PSICHE E CORPO: INSIEME PER UN INVECCHIAMENTO IN EQUILIBRO"

Venerdì 23 Maggio 2014 alle 21:30, si è tenuto nel Comune di Corridonia (MC) il seminario di psicologia in collaborazione con AVULSS di Corridonia, in cui si è trattato il processo di invecchiamento, i sintomi che caratterizzano la demenza e la sindrome del caregiver.
Io, Dott.ssa Jessica Ferrante e la Dott.ssa Claudia Capucci ringraziamo tutti i partecipanti e proviamo qui di seguito a riassumere i concetti trattati, in modo che tutti li possano in tal modo fare propri.

L'invecchiamento è visto e concepito in modo differente a seconda della cultura di appartenenza : in Africa l'anziano è considerato un saggio, in Asia l'anziano è l'espressione di un cammino cumulativo di perfezionamento universale, nella cultura occidentale la popolazione cosiddetta della terza età viene lasciata in una lenta e dolorosa e progressiva emarginazione.
La Demenza oggi rappresenta una delle principali patologie con cui il sistema familiare e la società in genere è chiamata a confrontarsi.
Delineiamo alcune caratteristiche essenziali della Demenza:
La Demenza è una patologia caratterizzata da una molteplicità di deficit cognitivi, che va ad alterare le seguenti facoltà:
  • MEMORIA: i soggetti hanno difficoltà ad apprendere nuove informazioni, a richiamare alla memoria informazioni già immagazzinate.
  • AFASIA, alterazione del funzionamento del linguaggio, che si manifesta nella difficoltà a ricordare nomi di oggetti e persone, uso eccessivo di termini indefiniti "questo e quello". Difficoltà a comprendere i discorsi dei pazienti.
  • AGNOSIA, incapacità di riconoscere oggetti in presenza di un'acuità visiva nella norma, che nei casi più gravi diventa una difficoltà di riconoscere i propri familiari i propri ambienti.
  • APRASSIA, incapacità di eseguire serie motorie semplici, come apparecchiare la tavola, farsi il segno della croce.
  • ALTERAZIONE DEL FUNZIONAMENTO ESECUTIVO, le capacità intellettive superiori si compromettono, risulta così difficile programmare la giornata o le azioni per il raggiungimento di un obiettivo, viene mano la capacità di astrazione e la flessibilità cognitiva.
E' bene ricordare che non si diventa per così dire vecchi e dementi, ma che la Demenza è espressione di una patologia sottostante come la Malattia di Alzheimer, la Demenza Vascolare o a Malattia di Parkinson .
Ad esasperare un quadro cosi complesso , vi sono i cosiddetti sintomi non cognitivi della Demenza, il soggetto può diventare aggressivo, agitato o apatico , depresso e man mano quelle che erano le sue attività sociali e lavorative vengono compromesse.
Possono essere , inoltre, presenti deliri e allucinazioni nella persona, ad esempio vede persone che non ci sono o ancora si convince di cose che non esistono .
Il disorientamento spaziale e temporale tipico della demenza, fa si che la persona si perda in luoghi conosciuti o che creda di vivere al tempo della sua infanzia.
Il mancato e scarso controllo in particolare di questi sintomi spingo i familiari all'istituzionalizzazione del paziente.
Sono ormai noti gli aspetti che rendono la demenza una patologia a carattere familiare, che richiede alla famiglia di adattarsi alla nuova situazione mobilitando le risorse che ha a disposizione; la famiglia infatti rappresenta ancora oggi il luogo privilegiato per la cura.
E' bene ricordare che colui che si prende cura del malato, il cosiddetto "Caregiver" non deve diventare esclusivo, ma deve potersi concedere degli spazi per sé, poiché un caregiver frustrato sarà incapace di prendersi cura adeguatamente del malato, poiché sarà meno empatico , mostrerà un ascolto meno attivo  e ciò farà si che dall'altra parte anche l'anziano si sentirà incompreso ed esaspererà i suoi sintomi, andremo così a creare un circolo vizioso dal quale risulta davvero difficile uscire.
Un altro problema importante in questa fase è dato dal fatto che il caregiver non riconosce più nella persona di cui si sta prendendo cura la moglie o il marito, la madre o il padre con cui ha condiviso una vita, e il malato non riconosce con il progredire della malattia i suoi stessi familiari.
Ciò fa si che ci si sente derubati dei ricordi , della propria storia affettiva.
Alcune convinzioni deliranti, sono lette dai familiari come un attacco nei loro confronti, ad esempio la convinzione del malato che qualcuno gli abbia rubato dei soldi, quando invece l'ha semplicemente messi in un cassetto e non se ne ricorda.
Ricordatevi che quello è un sintomo della malattia! E' utile che il caregevir sia consapevole e accetti il fatto che il proprio caro è ammalato e che il suo comportamento patologico non è intenzionale.
E' bene ricordare a se stessi che si è una risorsa fondamentale per il malato, informatevi sulla malattia, riconoscete i vostri limiti , condividete le vostre emozioni negative e vostri vissuti di difficoltà all'interno del nucleo familiare a anche per mezzo dei gruppi di sostegno psicologico.

GRAZIE ATUTTI i partecipanti del seminario.
Dott.ssa Jessica Ferrante

Nessun commento:

Posta un commento